Diario dal Senegal – Viaggio del Gennaio 2020

Di seguito il Diario del nostro viaggio appena concluso.
Sulla nostra pagina Facebook (clicca qui) anche un reportage ricco di foto e video.

Siamo ripartiti per il Senegal.

Come ormai da tradizione (e anche perché il mese di Gennaio ha le migliori temperature per noi) questa volta siamo in sette volontari, compreso i due nuovi, Santino e Andrea, più la giovane coppia di sposi, Irene e Matteo, che ha scelto di utilizzare la propria luna di miele per una esperienza di solidarietà.

Firenze Parigi. Parigi Dakar. Dakar Saint Louis.

Non siamo partiti bene: appena arrivati, multa per le troppe valige sul pulmino…odissea di un’ora e mezza per pagare…fermate infinite ad ogni piè sospinto da parte della polizia.

Poi siamo passati dal Lago Rosa, fino a dieci anni fa, storica tappa d’arrivo della famosissima Parigi-Dakar: portava risorse rilevanti in quest’area; oggi la gara si chiama ancora così, ma si corre… in Asia. E gli investimenti fatti per lo sviluppo di questa zona del Senegal non sono serviti più a niente e la miseria ha ripreso possesso di tutto questo territorio.

2° Giorno – Diario dal Senegal

Si parte da Saint Louis per Ndangane.

Seppur in modo un po’ avventuroso, il nostro fuoristrada donato al Comune di Fimela (Fatick) è arrivato a destinazione. (Come nel più classico dei gialli, è stato ritirato manomettendo i fili dell’accensione, perché al Porto di Dakar, erano scomparse le chiavi…)

Sosta a Thies quindi arrivo alla CMS (Credit Mutuel du Senegal) la piccola Banca di Ndangane su cui ci appoggiamo per i progetti di Microcredito.

Qui abbiamo avuto conferma di una cosa per noi importantissima: tutti i finanziamenti effettuati, in via sperimentale, poco più di due anni fa, sono stati totalmente rimborsati. Questo ci permette di reinvestire tutto il capitale rientrato che, insieme a quanto ricevuto dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia, finanzierà 20 nuovi progetti con importi da poche centinaia di euro fino a diverse migliaia. Certamente un concreto, seppur piccolo, contributo allo sviluppo di queste aree dimenticate.

Nel pomeriggio siamo partiti per incontrare il Sindaco di Fimela che ci è venuto incontro con il fuoristrada donatoci dal Comune di Serravalle. Foto di gruppo, orari e impegni per domattina: all’Ile de Mar e al Villaggio di Mar Fafaco. Buonanotte amici

3° GIORNO – Diario dal Senegal

Oggi giornata importante e impegnativa.

Andiamo, insieme al Sindaco di Fimela, nell’Ile de Mar, un’isoletta nel delta del grande fiume Saloun, prima che questo si getti nell’Atlantico, una delle innumerevoli isole dello stesso delta.

Qui ci sono quattro Villaggi abitati da alcune migliaia di persone; non ci sono strade, né energia elettrica e poca acqua perché nel delta del fiume l’acqua è… salata: l’Atlantico entra per diversi km. nel delta.

È qui, nel Villaggio di Mar Fafaco, che la nostra Onlus ha realizzato alcune interessanti esperienze di Microcredito, dopo aver dotato il locale Poste de Santé (ambulatorio medico, ma senza medico…) di alcune e strutture essenziali per la propria funzione di assistenza sanitaria minimale.

Ed è qui che completeremo presto un sistema di trasporto sanitario composto da un mezzo che si muova nell’isola, insieme ad una Piroga-Ambulanza già funzionante, per attraversare il delta e con una Ambulanza sulla terra ferma, anch’essa già presente, per arrivare al più vicino Ospedale.

Ed è qui che vogliamo potenziare, visti gli interessanti risultati ottenuti, un sistema di sviluppo locale attraverso la modalità del Microcredito.

Quindi oggi importanti momenti assembleari con la popolazione per discutere di queste prospettive e della gestione dei nostri finanziamenti.

Poi, con carretti e piroghe e sempre insieme al Sindaco, rientriamo a Ndangane.

Giornata importante oggi anche per altri due motivi: un incontro col Vescovo di Kaolack per completare un Progetto per la realizzazione di una scuola elementare con finanziamento della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) appunto a Kaolack; ed una visita ai Villaggidi NDIANGABA e MBOYAR (sempre insieme al sindaco) forse le zone più “disperate” che abbiamo finora visitato in Senegal.

4°GIORNO – Diario dal Senegal

Anche oggi giornata molto impegnativa.

Dopo una visita, guidati dal Sindaco e dal nostro collaboratore senegalese, allo sperduto Villaggio di Samba Dia (dove manca veramente e disperatamente tutto…) abbiamo completato le varie e reciproche considerazioni sul Progetto per la costruzione della Scuola Elementare a Kaolack con il Vescovo di quella Diocesi, che è rimasto con noi da ieri, quindi siamo ripartiti, sempre con piroghe, carretti e cavalli, per l’Ile de Mar.

Qui siamo ritornati nel Villaggio di Mar Lothie dove abbiamo realizzato una delle prime nostre opere: la Scuola per l’Infanzia, appunto, di Mar Lothie, tutt’ora frequentata da circa 100 bambini.

La Scuola è gestita da suore cattoliche e la maggioranza degli abitanti della zona è di cultura musulmana: un esempio interessante di integrazione e tolleranza multiculturale.

Come ormai da tradizione, abbiamo consegnato una cifra di qualche migliaio di euro che vengono utilizzati per la gestione della struttura e per un aiuto alle famiglie più problematiche.

Abbiamo concluso la giornata tornando alla Maternità di Ndangane, una nostra realizzazione storica a cui siamo tutti affezionati.

Purtroppo la manutenzione della struttura non risulta sufficiente, andranno messi in programma interventi urgenti, abbiamo lasciato dei soldi, ma probabilmente dovremo pensare a qualche intervento nei confronti della autorità sanitarie per sollecitare un maggior loro interessamento e migliorie indispensabili.

5°Giorno – Diario del Senegal

Siamo partiti con una discussione con il Sindaco di Fimela per la pessima gestione dell’ecografo donato alla maternità di Ndangane. Sicuramente questo è un problema afferente alla Direzione Sanitaria della zona ma era giusto parlarne, con decisione, con l’autorità amministrativa. Quindi abbiamo salutato e ci siamo diretti a Kaolack per poi attraversare il Gambia ed arrivare in Casamance, Regione del sud del paese dove abbiamo molti riferimenti ed esperienze intorno alla città di Ziguinchor, la seconda del Paese.

Muoversi in queste strade ed attraversare un altro Paese africano (il Gambia, praticamente, divide in due il sud del Senegal) non è davvero il massimo…

Giornata, quindi, di puro e semplice trasferimento, ma un viaggio complicato e stancante.

Da queste parti non vige la libertà di movimento europea come noi la conosciamo da Schengen: si passa la frontiera dal Senegal al Gambia e si ripassa dal Gambia al Senegal per arrivare in Casamance.

E tutto è molto complicato.

6° Giorno – Diario dal Senegal

Siamo arrivati, dopo un lungo e complicato viaggio e dopo aver attraversato lo Stato del Gambia, a Ziguinchor, sud Senegal.

Città caotica ma interessante. Attraversata dal grande fiume Casamance, forse il più grande del Paese tanto che vi arriva un traghetto direttamente da Dakar, passando dalla costa atlantica, che a volte usiamo anche noi per il trasferimento di bagagli e le cose che portiamo quaggiù.

L’impegno più significativo, toccante e importante è la visita all’Orfanotrofio di Oussouie, un luogo con bimbi bellissimi, quasi sempre risultato di abusi e violenza, molto spesso familiare, che vivono in condizioni non certamente di agio, ma circondati da cure e affetto senza pari. La commozione è sempre grande ed il nostro contributo finanziario, per quanto importante, forse indispensabile per loro, non ci da certamente particolare soddisfazione considerandolo solo un atto dovuto. Il viaggio continua.

…prosegue il viaggio in Senegal

Altra importante esperienza a Brin, periferia della città, nel “nostro” grande Centro Sociale che lo scorso anno ha accolto oltre 1.000 giovani. Qui le cose funzionano. La struttura si allarga e potenzia ogni anno di più, c’è efficiente organizzazione, ordine e pulizia. L’accoglienza che troviamo è, come sempre, straordinaria, spesso quasi imbarazzante. Tra l’altro si pensi che non molto tempo fa, qui intorno c’è stato un periodo di sostanziale guerra civile di cui sono rimasti ancora campi minati, in parte ancora pericolosi, soprattutto per i giochi dei bambini. Ma adesso la situazione è molto tranquilla.

Si comincia a sentire la stanchezza, il caldo non aiuta, i viaggi sono complicati.

Ma il lavoro da fare è tanto e l’entità dei bisogni fa dimenticare tutti gli altri problemi.

Insieme a Nicolas, abbiamo visitato i ragazzi di Nyassa: altra grande accoglienza, altre grandi emozioni.

7° Giorno – Diario dal Senegal

Oggi torniamo un po’ alle origini: Cooperazione Internazionale per Scuola e Sanità, infatti, sono stati i primi impegni dell’associazione.

Quindi la scuola di Tilene e le maternità delle più lontane periferie di Ziguinchor: Soutou e Affiniam.

Tilene è una scuola importante: asilo con 170 bambini e scuola con 570 ragazzi. Qui due anni fa realizzammo una efficiente aula informatica che oggi è molto apprezzata ed utilizzata e risponde solo parzialmente alla domanda complessiva. Ci sarebbe addirittura stato proposto di raddoppiarla… vedremo.

Poi la sanità.

Siamo tornati a Soutou e ad Affiniam.

Qui ci sono due maternità che offrono un servizio eccellente ed efficiente alla popolazione. Le due strutture si trovano, sostanzialmente, in mezzo alla foresta. Ci si arriva grazie a piste polverose in mezzo al… nulla. A Soutou, abbiamo vissuto, per caso, una esperienza molto particolare e tipica di queste terre: un neonato è stato dato alla luce da una mamma giovanissima a circa 5 Km di distanza dalla struttura. La mamma insieme al bambino è arrivata qui, a piedi dopo il parto nella strada, entrambi sani e salvi, grazie al proprio coraggio e alla propria forza di volontà. Stanno bene entrambi ma… non sempre finisce cosi. Immaginate quante volte accadono queste vicende nell’arco dell’anno. L’ambulanza non c’è! La norma è questa.

Quindi ci siamo spostati ad Affiniam.

Altra bella ed efficiente, seppur piccola, struttura sanitaria, soprattutto Maternità.

Anche qui in mezzo al nulla. Polvere e… qualche scimmia. Abbiamo trovato un altro bimbo nato stamattina alle quattro, ma per fortuna non in mezzo alla strada come l’altro: la mamma era già dentro la maternità.

Quasi un privilegio… si fa per dire, rispetto ai molto casi ben più drammatici.

Si pensi che in Italia, con oltre 60 milioni di abitanti, la mortalità infantile è di 3 su 1000. In Senegal, con meno di 16 milioni di abitanti, siamo a 45 su 1000. Superfluo ogni commento.

8°Giorno – Diario dal Senegal

Si torna in Italia. Siamo ormai alla conclusione della nostra 1°missione del 2020. Altre ne faremo nel corso dell’anno. Ma anche questo ultimo giorno è importante. Siamo partiti da Ziguinchor sul nostro pulmino noleggiato e dirigiamo verso nord. Si tratta di attraversare di nuovo il Gambia, con tutte le problematiche connesse, soprattutto ai due confini, e di dirigersi verso l’Aeroporto di Dakar per rientrare in Italia. Passando, con importante sosta, da Kaolack. Qui incontriamo i nostri amici della Caritas locale con cui abbiamo praticamente completato un progetto importantissimo. Si tratta della costruzione di una scuola in una località periferica, per la cui realizzazione, insieme alle rappresentanze istituzionali locali, civili e religiose (Vescovo di quella Diocesi, Sindaco, Prefetto, Capi Villaggio, Conferenza Episcopale del Senegal, ecc.) chiederemo un finanziamento alla Conferenza Episcopale Italiana, supportati anche dal Vescovo di Pistoia.

Se la risposta sarà positiva, sarebbe la più importante opera fin qui realizzata dalla nostra Associazione in Senegal. Noi siamo fiduciosi. A Kaolack il tasso di analfabetismo e di abbandono scolastico è drammatico. Abbiamo sperimentato direttamente come, nei villaggi dell’interno, molti genitori si rifiutano di mandare i figli a scuola… Contiamo davvero tanto sulla realizzazione di questa importante opera in questo contesto. Vedremo.

Comunque con oggi abbiamo esaurito il programma che ci eravamo proposti rispettandolo in pieno.

Ora torniamo a casa. Ne abbiamo tutti bisogno, ma la nostalgia ci prende un po’ tutti; che sia il “mal d’Africa” o il pensiero a tutti gli enormi problemi di cui siamo stati testimoni con la consapevolezza di poter dare un contributo infinitesimo per la soluzione degli stessi, non sappiamo.

Certo, anche questa volta, per quello che abbiamo visto, ritorniamo ancora più convinti del nostro impegno di solidarietà.

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