Diario di viaggio in Senegal, gennaio 2019

Di seguito il nostro diario di viaggio dall’ultima visita in Senegal.
Come sempre, sulla nostra pagina Facebook (clicca qui) è presente anche un reportage davvero ampio di foto e video.

Destinazione Senegal.

Un caro saluto a tutti i membri della Onlus ed a tutti coloro che ci seguono e condividono il nostro lavoro di Cooperazione Internazionale.

Piergiorgio, Mario, Deanna e Silvia sono atterrati in Senegal per il primo viaggio del 2019, l’ultimo di una lunga serie ormai ultradecennale.

Nell’arco dell’anno altri di noi partiranno.

Sono molti i pensieri, le sensazioni, le emozioni che ci assalgono in queste esperienze.

Sinceramente , prima di partire, avvertiamo sempre più frequentemente sentimenti contrastanti: difficoltà nel lasciare e desiderio di ritrovare amici e realtà che, nel corso degli anni, con l’aiuto di molti, siamo stati capaci di migliorare concretamente .

Comunque vi informeremo delle varie tappe, dei molteplici incontri, delle complicate verifiche che faremo durante la nostra permanenza africana.

E soprattutto dei nuovi progetti.

Da oggi siamo Operativi!

Dopo un lungo viaggio siamo arrivati a Mbayene a mezzogiorno. Ci accompagna il funzionario ministeriale El Hadji Abdoulaye GUEYE.

Abbiamo trovato una situazione molto soddisfacente: il Il Poste de Sante’, soprattutto dopo i nostri interventi, funziona bene; hanno fatto una tettoia esterna che funziona come sala d’attesa (qui si arriva anche a oltre 45°!) e una buona pavimentazione del porticato. Funziona il nostro ecografo, l’ambulanza della Misericordia è ben tenuta ed è funzionante l’impianto di ossigenazione. Stanno anche facendo dei corsi di formazione sanitaria. Funziona il frigo per la conservazione dei medicinali. Devono ancora arrivare, invece, dalla Francia, i pannelli solari. Hanno, purtroppo, un problema per la sterilizzazione dell’acqua… Vedremo che cosa fare.

Per la scuola occorre una fotocopiatrice con stampante e un videoproiettore.

La soddisfazione più grande è però l’impianto di irrigazione che abbiamo recentemente finanziato: è veramente fatto bene. Stanno mettendo la rete di recinzione per difendere le coltivazioni dagli animali. Il responsabile dell’ impianto di irrigazione viene addirittura dal ministero. Ha illustrato in modo perfetto la strategia dell’irrigazione e le varie colture. Sarebbe utile anche la costruzione di un muro intorno alla scuola, sempre per difendere bambini e ragazzi dagli animali.

Ci aggiorniamo stasera..continuate a seguirci.

Spostarsi a Dakar è una grande impresa: una città che, con le periferie tocca due milioni e mezzo di abitanti, con un traffico senza regole, con un parco macchine con un’età media di diversi decenni, con livelli di caos e inquinamento (e incidenti) drammatici, è veramente complicata.

Se pensiamo che fra meno di tre anni Dakar ospiterà un evento olimpico (IV Giochi Olimpici Giovanili Estivi) probabilmente i problemi aumenteranno…

Tutto é complicato. Il programma prevede la partenza, in aereo, per Ziguinchor, nel sud del Paese, nella Regione della Casamance.

Ma bisogna spedire i bagagli via nave, quindi occorre andare al porto. Bisogna prendere l’aereo al nuovo aeroporto Diagne Blaise (a 50 km. dalla città: bello, moderno ma… costruito con capitali turchi).

Quindi una vera odissea lo spostamento.

Nel pomeriggio, finalmente, si arriva a Ziguinchor, accolti con la gentilezza e l’amicizia fraterna di sempre da Nicolas.

Quindi una doverosa pausa insieme a tanti vecchi amici ed un tranquillo e piacevole momento conviviale.

Ci voleva proprio. E domani si riprende.

Oggi abbiamo iniziato il nostro lavoro a Ziguinchor. Anzitutto la visita alla scuola di Tilene.

Qui abbiamo constatato come il nostro recente investimento per la realizzazione dell’aula di informatica è stata una scelta azzeccatissima.

L’aula è tenuta benissimo ed è molto ben utilizzata: ci sono 30 computer che funzionano per molte ore al giorno tanto che la scuola ha deciso che presto allargheranno la sala per avere uno spazio maggiore per un ancora maggior utilizzo (la scuola di Tilene è frequentata da diverse centinaia di studenti).

Abbiamo quindi visitato il Poste de Santé sempre di Tilene gestito dalle suore: due letti, medicine, tutto ben ordinato e pulito.

Quindi la Cooperativa delle donne: qui si trasformano prodotti locali in bibite, succhi di frutta ecc. Tutto questo è stato finanziato dalle donne senegalesi in Italia.

Un’altra buona cosa…

Dopo aver visitato altre strutture e incontrato tanti vecchi amici, come ultimo importante atto della giornata abbiamo incontrato il Vescovo della Diocesi di Ziguinchor, il giovane (non ancora sessantenne) Paul Abel Mamba con cui abbiamo parlato di tante questioni importanti.

Una cena veloce e a letto! Stanchi ma contenti di quanto fatto in questa quarta giornata.

Sveglia di buon mattino.

Anche oggi percorsi lunghi e scomodi. E sempre al caldo. Dopo la visita al piccolo Seminario di Niassya siamo tornati all’Orfanotrofio di Oussouye. Qui ci sono 22 bambini orfani da 1 a 5 anni: le immagini che seguono crediamo siano più significative di qualunque commento…

Solo da sottolineare che oltre alla tristezza che si respira in tutti gli orfanotrofi, a qualunque latitudine siano posti, qui non si può ignorare il fatto che molti di questi bambini sono frutto di violenze, spesso addirittura familiari, che aggiungono a sentimenti di tristezza, sensazioni di indignazione e rabbia.

Per quel pochissimo che potremo fare l’Associazione non lascerà soli questi bambini…

Quindi, quasi per ritrovare una serenità perduta, abbiamo partecipato a momenti di riflessione comune accompagnata da splendida musica (suonata da uno strumento melodiosissimo, il KORA uno strumento musicale tradizionale dell’etnia Mandinka, diffusa in buona parte dell’ Africa occidentale) nella chiesetta del seminario di Brin.

E a Brin siamo tornati al “grande” Centro Sociale che, nel corso degli anni, abbiamo costruito e che é ormai praticamente completato: sala riunioni (contiene un migliaio di persone), bar, biblioteca, servizi, ecc. Questo Centro é importante anche perché è praticamente l’unico luogo di socializzazione dei numerosi Villaggi dei dintorni, molte migliaia di persone.

E abbiamo così terminato, anche oggi, tutti gli impegni rispettando il nutrito programma.

A domani.

6° giorno.

Sempre più caldo, strade sempre più accidentate e… polverose.

Oggi spostamenti lunghi nei vari “Poste de Sante'” realizzati dall’Associazione nelle periferie della città di Ziguinchor: Affiniam, Soutou, Brin.

Alcuni in mezzo alla foresta. Altri più vicini alla città.

Siamo partiti presto, passando per Bignona. Viabilità discreta salvo qualche tratto del tutto caotico. Poi forte peggioramento per due ore e si arriva ad Affiniam. Brutta pista.

Ad Affiniam si fanno ca. 70 parti l’anno. La Maternità è ordinatissima, la pulizia totale.

Quindi verso Soutou. Altre piste polverose e brutte. Gran caldo e arriviamo.

Soutou è una Maternità

L’abbiamo vista nascere in mezzo al nulla. È gestita da tre suore. Le nascite qui non sono molte. Anche perché siamo vicini al confine col Gambia e tanta gente sconfina anche per motivi sanitari.

Tutto l’ambiente è comunque efficientissimo.

Quindi Brin dove non abbiamo trovato, per imprevisti vari, i nostri interlocutori locali.

Altre ore di viaggio e… rientriamo per la cena.

Sicuramente con grande stanchezza. A domani

E così, ormai terminati tutti i nostri impegni in Casamance, come da programma, abbiamo seguito un esempio autorevole.

Anzi: il più autorevole.

“Il settimo giorno si riposo’ “.

Quindi oggi ci riposiamo anche noi…

Domattina rientreremo in aereo a Dakar per concludere il nostro programma nel Fatick e oggi, con calma, ci concediamo un po’ di pace… sull’Atlantico (Ziguinchor é sul mare) arrivando a Cap Skiring.

In Senegal ci sono anche molti luoghi luoghi splendidi.

Lunedì si ricomincia.

Si ricomincia.

Dopo aver verificato che la nostra piroga, dal Villaggio di Wandjie’, nell’Ile de Mar, alla terraferma continua a funzionare egregiamente, sia per il trasporto scolastico sia per le altre funzioni del villaggio, ci spostiamo per ripartire per Dakar.

Prendendo, alle h. 9.40, l”aereo al solito “aeroportino” di Ziguinchor salendo su un aereo più piccolo del solito.

Meno male che il tempo di volo è breve e tranquillo.

A Dakar aeroporto nuovissimo, ma in città il traffico veramente infernale fa perdere la tranquillità acquisita (vedi foto).

Quindi in auto nel Fatick, a Ndangane a controllare la “nostra” Maternità e la Casa dell’Ostetrica.

Per la nostra Associazione Ndangane rappresenta molto: è stato uno degli interventi più importanti della sua storia. Tra non poche contraddizioni e difficoltà e incomprensioni questa struttura rappresenta un importante presidio sanitario per i villaggi della zona, soprattutto per le donne. Ci raccontano della effettuazione di 3/4 parti al giorno nonostante non tutte le ostetriche siano in grado di utilizzare l’ecografo che abbiamo donato. La struttura è fondamentale per le prime cure ed i primi interventi… Ma manca un frigorifero per la conservazione di medicine e vaccini.(Dovremo provvedere). E c’è un altro grande problema: quaggiù non c’è un Servizio Sanitario Nazionale e ogni intervento sanitario, grande o piccolo, ha un costo per tutta la popolazione. E la stessa popolazione non ha denaro. Stiamo pensando di realizzare un fondo per aiutare chi ha bisogno di farmaci e di interventi sanitari magari pensando di istituire una qualche forma di sistema mutualistico gestiti da Comitati di Villaggio. Tra l’altro, particolare interessante, questa zona, molto povera, è a totale cultura islamica. È stato altrettanto interessante ascoltare l’Iman del villaggio che ci ha ringraziato e promesso di pregare per noi.

Inshallah…

E domani: Ile de Mar.

9° Giorno.

Giornata piena oggi. Come del resto sempre quaggiù. Certamente non ci si annoia e… manca sempre il tempo per fare di più. Ma anche oggi è stata una giornata importante. E piacevole. Come tutte le volte che torniamo alla Scuola per l’infanzia che, orami anni fa, realizzammo a Mar Lothie nell’Ile de Mar. Ci sono 77 bambini di diverse etnie e religioni che frequentano la scuola, ben seguiti, ben custoditi ed educati in un contesto di povertà assoluta e grande disagio. L’Associazione, almeno fino ad ora, è riuscita, dopo la realizzazione della struttura, ad apportare miglioramenti attraverso ristrutturazioni e manutenzioni varie, contribuendo anche al mantenimento di insegnanti e altri pezzi importanti della gestione della Scuola.

E dopo Mar Lothie, restando nell’Isola, siamo andati a Mar Fafaco, il secondo dei quattro Villaggi dell’Ile de Mar. Qui abbiamo fatto una prima verifica importante della nuova esperienza che abbiamo iniziato nello scorso anno: il finanziamento, col metodo del Microcredito, a diverse Cooperative di lavoro, soprattutto femminili: piccolo allevamento, lavorazione del pesce, sartoria ecc.

Non abbiamo fatto finanziamento a fondo perduto, ma prestiti (a tasso zero e con rateizzazione di rimborsi in tempi lunghi con l’impegno a reinvestire sul territorio i soldi rimborsati) che, fatta una verifica nella piccola Banca locale, vengono abbastanza regolarmente restituiti. Mentre il lavoro finanziato va avanti. E questo è certamente motivo di soddisfazione per noi.

Oggi andiamo a Kaolak, nella Regione omonima.

La città, distante quasi 200 Km da Dakar è una città portuale tra le più importanti del Senegal.

È la prima volta che visitiamo questa zona del Senegal. Tra l’altro qui abbiamo incontrato Aly, il nostro amico maestro che insegnava nel povero Villaggio di Wandjie’ dove l’Associazione aveva costruito la prima Scuola. Al nuovo Villaggio di Aly abbiamo destinato una Ambulanza donata dalla Misericordia di Casalguidi. Purtroppo la severa e lunga burocrazia senegalese non aiuta e pretende una documentazione complicata per la ricezione del mezzo (ancora parcheggiata da noi)… Aspettiamo fiduciosi.

Quindi il primo incontro ufficiale con il rappresentante del Vescovo di Kaolak, ovviamente nero, che ci descrive gli impegni principali, primo fra tutti lo sviluppo umano e della popolazione femminile con attenzione prioritaria a terra e acqua.

E una grande attenzione ai bambini, con personale che ha studiato a Roma con tesi sui bambini di strada. Ci parlano anche di importanti esperienze di formazione professionale in agricoltura.

La zona è molto povera, l’istruzione anche primaria, copre solo una parte della popolazione. Una specie di altro mondo. Lontano da tutto… Molti bambini, per scelta di molti genitori, non frequentano scuole.

L’Associazione, quindi, approfondirà l’ipotesi di un Progetto consistente, funzionale alla realizzazione di strutture scolastiche nuove, da presentare al finanziamento della Conferenza Episcopale Italiana, Progetto peraltro già in fase di elaborazione.

La domanda sociale e di istruzione è molto forte in quest’area ed un nostro impegno in questa direzione sarà certamente profuso.

Altri spostamenti su strade che di strade hanno solo il nome e… Ci fermiamo ormai al buio africano. Nero.

Penultimo giorno.

Da Ndangane, dove abbiamo verificato con soddisfazione il buon utilizzo della Ambulanza presso il Poste de Sante’, siamo stati trasportati all’Ile de Mar con la nostra Piroga-Ambulanza.

Quindi carretto e cavallo per Mar Fafaco. Circa due ore di viaggio, non proprio comodissimo…

Il Poste de Santé è in ordine. Purtroppo non funzionano più le batterie solari attivate da un pannello solare e alcuni casi sanitari più difficili vanno a Mbour o addirittura a Dakar (ci vogliono ore di viaggio). Comunque qui nascono oltre 50 bambini all’anno. Il nostro ecografo è funzionante ma non tutte le ostetriche sono in grado di usarlo. C’è poi un altro grosso problema: la toilette della Maternità, semplicemente, non funziona.

È questa non è proprio una cosa da nulla!

Dovremo certamente programmare qualche intervento…

Abbiamo poi cercato di capire come funzionano i piccoli gruppi di lavoro in Cooperativa (femminile) che hanno utilizzato il nostro Microcredito. Siamo rimasti molto soddisfatti ma c’è ancora molto da fare. Sta funzionando l’esperienza di cucito e quella (con maggiori complicazioni) della raccolta delle ostriche.

Lavoro duro e senza strumenti al di fuori delle proprie mani. E senza neppure un paio di guanti…

E poi, per spostarsi nelle varie isole del delta del fiume, avrebbero bisogno di una piccola piroga.

Quindi, ripetiamo, c’e ancora molto da fare e ci sarà bisogno di molte altre risorse.

Ma l’inizio, con un po’ d’ottimismo, è senz’altro incoraggiante.

Poi… come dicono loro, ma anche noi con parole analoghe: inshallah…

Ultimo giorno

L’ ultimo giorno della nostra permanenza in Senegal lo dedichiamo agli incontri istituzionali. Abbiamo passato la mattinata col Sindaco di Fimela, che ha la competenza sull’area del Fatick in cui la nostra Associazione opera.

Abbiamo chiesto e ottenuto Dichiarazioni Ufficiali dello stesso Sindaco a supporto dei Progetti di sviluppo che l’Associazione presenterà ai vari Enti e Istituzioni ed abbiamo convenuto di fare riferimento a questo Sindaco per tutti gli interventi che saranno programmati a sostegno della soluzione dei problemi dell’area.

Quindi presenteremo al Ministero dell’Interno la (corposa) documentazione richiesta per essere ufficialmente riconosciuti come Onlus ed avere maggior libertà di movimento e di lavoro in Senegal.

Come al solito, grande e insostituibile ruolo di Afrane che rappresenta la vera chiave d’accesso in tutte le diverse zone del Paese. Interprete eccezionale grazie, non solo alla sua perfetta conoscenza di francese e italiano, ma soprattutto di ben tredici idiomi delle più diverse etnie che vivono in Senegal e che sono parlate, in modo pressoché esclusivo, nei vari Villaggi dell’interno.

Un supporto veramente prezioso.

E fra poche ore, l’ultimo (caotico) viaggio verso Dakar per l’aereo che ci riporterà a casa.

Ritorno

Si torna in Italia.

Volentieri seppur con qualche nostalgia, un po’ di stanchezza e tanta soddisfazione.

La prima volta che conoscemmo Mbayene, Villaggio veramente immerso nel nulla a cui si arriva dopo un lungo viaggio nella foresta su piste polverose, fu un colpo duro. Questa volta abbiamo trovato un mezzo di soccorso funzionante (certamente ha salvato qualche vita); un frigo dove conservare un po’ di medicine; un terreno ben coltivato ed irrigato, un po’ di lavoro e di speranza in più.

A Mar Fafaco l’esperienza del Microcredito sta producendo un po’ di lavoro (sartoria, piccolo commercio, raccolta di prodotti ittici, ecc.). La Piroga-Ambulanza e L’Ambulanza fanno un notevole servizio, non solo sanitario ma di trasporto in genere. Il Poste de Sante’ sta funzionando, pur con molti miglioramenti da fare. Presto un frigo per i medicinali e poi… abbiamo progetti ambiziosi.

A Mboro la Cooperativa agricola di Sidy produce ortaggi in quantità e di qualità; l’acqua è abbondante; invieremo presto una motozappa per migliorare qualità del lavoro e produzione. Anche lì una volta era tutto arido e secco…

La Scuola Materna di Mar Lothie funziona perfettamente con i suoi 77 piccoli frequentatori senza distinzione di etnie e religioni. A differenza che da noi…

L’Orfanotrofio di Oussouie, con i suoi 22 piccoli sfortunati ha visto un po’ migliorate le proprie condizioni rispetto alla miseria nera (in tutti i sensi) in cui l’abbiamo conosciuto pochi anni fa.

La Scuola di Tilene si è veramente arricchita con l’aula di Informatica che, ci dicono, essere frequentatissima e, addirittura, da potenziare.

Il Centro Sociale di Brin sta funzionando perfettamente con tutti i suoi servizi, unici nella zona e come centro di aggregazione sociale fra i vari villaggi dell’area: qui, non molti anni fa, ci si sparava fra gruppi contrapposti…Alla Maternità di Ndangane si fanno diversi parti al giorno, in sostanziale sicurez8za e le ostetriche lavorano e vivono in condizioni ottimali nella loro residenza che avevamo costruito e ristrutturato.

Funzionano molto bene le Maternità di Soutou, di Affiniam (70 parti ogni anno) e di Brin.

Funziona anche la scuola di Wandjie’ e la sua piroga a motore viaggia ancora nel delta del fiume Saloum trasportando bambini e merci.

Questi sono solo alcuni dei nostri punti di riferimento dove abbiamo portato amicizia e qualche contributo grazie all’ impegno diretto di molti, al contributo di tanti, alla sensibilità di Enti e Istituzioni varie che ci hanno conosciuto e supportato.

Noi dobbiamo solo continuare il nostro impegno di solidarietà. In tempi in cui questo stesso concetto è ben “poco di moda”. Anzi pensiamo proprio come un dovere l’aumento del nostro lavoro di Cooperazione. Finché avremo la forza di farlo e finché qualcuno continuerà ad aiutarci a farlo.

Grazie a tutti.

Via Sant’Angiolo 51
Bottegone, Pistoia (PT)
Cod. Fiscale 90037660470
Cod. 5XMILLE 90037660470

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