Diario della nostra prima missione del 2016.Sulla pagina facebook (clicca qui), un reportage foto e video. Siamo partiti per una nuova missione. Grazie a Afrane, Piergiorgio, Riccardo, Silvia, Tommaso, Maria Grazia, Mario, Giacomo, Vittorio l’associazione torna in Senegal. Qui come sempre tanti amici da riabbracciare e molto lavoro da fare.. Siamo arrivati a Mar Fafaco, un villaggio sperduto tra acqua e mangrovie nella Regione del Fatick, che conta oltre 3000 abitanti. Per noi è un’esperienza nuova, è la prima volta che visitiamo questo piccolo villaggio molto ben organizzato. C’è una scuola pubblica con quasi 500 ragazzi e 13 insegnanti e una piccola struttura sanitaria. Lo Stato è lontano ma il Villaggio si autogestisce discretamente. C’è un buon comitato del villaggio con cui abbiamo affrontato diversi argomenti tra cui la possibilità di ristrutturare 2 aule attualmente inagibili per i 500 studenti, prima di ripartire abbiamo lasciato dei medicinali in dotazione al presidio sanitario. Questa scuola sarà, insieme alla scuola di Tilene e Wandjie, la controparte per il nostro progetto “Civismo e intercultura. Pistoia Wandjie andata e ritorno”. Crediamo che mettere in contatto i ragazzi delle nostre scuole con questi ragazzi possa essere utile. Qui sono quasi tutti musulmani, noi siamo arrivati il giorno dopo la strage di Istanbul. L’ultima volta venimmo in Senegal pochi giorni dopo la strage di Parigi. Crediamo ancora di più nel nostro lavoro interculturale. ….Rientrando dopo Mar Fafaco si passa da due villaggi: Boyar e Ndiangama. Qui non abbiamo rapporti strutturati ma ci fermiamo per portare un po’ di solidarietà (che è sempre troppo poca rispetto al reale bisogno ma mai inutile). In uno di questi villaggi stavano facendo un test della malaria a un bambino di 6 anni. I bambini, tutti i bimbi del villaggio ci sono letteralmente saltati addosso: il loro dono è, sicuramente più grande dei nostri e il loro vivere la natura è un messaggio schiacciante, rispetto ai nostri quotidiani standard. La nostra presunta superiorità si sfalda con questi contatti che sono, oggettivamente, grandi lezioni di vita. Si ritorna poi a Mar Lothie ed a Wandjiè due dei riferimenti storici dell’associazione. Sveglia di buon’ora, il muezin, la canoa, i carretti e ancora la canoa… E bambini. Tanti. Bellissimi. Visitiamo la “nostra” scuola materna di Mar Lothie che, con gioia, ritroviamo pulita ordinata efficiente. Un pò di stanchezza (e non sono ancora 3 giorni):d’altro canto l’ambiente è così diverso, il sole cuoce, ci manca un pò d’ aria condizionata..diciamolo. E poi la scuola primaria a Wandjiè. Con Aly, il maestro, il direttore… sempre efficiente, disponibile e generoso. Qui lasciamo i lavori, i disegni, i pensieri, i messaggi dei ragazzi delle scuole di Pistoia relative al progetto “Civismo e Intercultura. Pistoia Wandjie andata e ritorno”. .Commozione e partecipazione. Alcuni disegni dei ragazzi pistoiesi mostrano alberi di Natale, pupazzi di neve e… cellulari. Fa un certo effetto qui nella foresta. Ma l’entusiasmo è tanto quanto il lavoro da fare. E stasera dobbiamo essere di nuovo a Dakar. Ci sentiamo domani..buonanotte! Il nostro secondo giorno senegalese è stato in gran parte occupato dagli spostamenti, mai semplici e mai comodi. Siamo passati, per esempio, dal Lago Rosa: un posto bellissimo. E’ chiamato così per le sue acque rosa, causate da alghe presenti nell’acqua.Il lago è anche noto per il suo alto contenuto di sale, che, come quella del Mar Morto, permette alle persone di galleggiare facilmente. Il lago ha anche una piccola produzione di sale. Una volta era fonte di ricchezza per la popolazione perché ci arrivava la Parigi-Dakar. Poi, questo grosso evento mondano-sportivo è stato dirottato in Sudamerica a causa della guerriglia nella vicina Mauritania e il Lago Rosa è rimasto un luogo bellissimo, ma quasi tragico: chi lavora dalla mattina alla sera immersi nel sale non ha vita lunga… ma quando non ci sono alternative…C’est l’Afrique. Gli spostamenti però sono sempre molto istruttivi! Abbiamo compreso meglio, per esempio, che occuparsi di progetti sanitari all’estero è un’attività complessa e delicata: serve un lavoro d’individuazione degli interventi, di analisi economiche, di ricerca dei finanziamenti, di valutazione degli strumenti e delle competenze logistiche, gestionali, amministrative… in mezzo alla solita burocrazia. E serve organizzazione, relazioni sociali e culturali con le comunità che si intendono supportare. Ma questo sviluppa anche confronto, maturano relazioni e si intrecciano storie. L’esperienza della nostra Associazione si basa su questi presupposti, ed in questo contesto abbiamo realizzato le nostre opere ed abbiamo conosciuto comunità e persone… belle! Tra questi, rientrati in serata a Dakar, il Dr. Diaw, Medico Capo dell’Ospedale di Diofior, dove si trova Ndangane, Wandjiè, Mar Lothie e Mar Fafaco, luoghi del nostro impegno ormai da diversi anni, per sanità e scuola. Mama Moussa Diaw è un giovane medico, sempre sorridente e gentile, un riferimento per la comunità locale e per noi. Ha una storia personale ricca di sofferenza e di riscatto. 40 anni, a 5 orfano di padre poligamo, cresciuto tra i massacri interraziali della Mauritania, fuggito in Mali, deportato in campi profughi, perché nero (narbi, cioè moro!) fame e umiliazioni di ogni tipo. Grazie alla Caritas ed all’Alto Commissariato dell’ONU, riprende gli studi e con una borsa di studio dello Stato del Senegal si laurea in Medicina e Chirurgia. Quindi, dopo un lungo percorso professionale, è arrivato nella Regione di Fatick, dove ricopre il ruolo di Medico Capo dell’Ospedale di Diofior”. Scrittore, in “Ostaggi”, narra di un bambino e della vita in un campo profughi; e in “Châtiments” (Castighi, romanzo ambientato in Senegal) tratta il tema dell’infanzia di strada, del turismo sessuale e della violenza sui bambini. I contatti con queste persone, diversissime per fede, cultura e storia rispetto alla nostra, ci stimola a continuare la nostra esperienza. E magari ad incrementarla, riflettendo su errori fatti ed aiutandoci in prospettiva ad evitarne di nuovi. La Maternità che abbiamo costruito a Ndangane ha bisogno di molti interventi di ristrutturazione, come le scuole, Materne e Primarie realizzate nella stessa Regione (siamo nel Fatick). In questi primi giorni abbiamo avuto tanti spunti di riflessione importanti, utili per aumentare conoscenza e quindi efficienza, concretezza e
Diario di viaggio in Senegal, gennaio 2015
Nuova missione di cooperazione internazionale in Senegal.Oltre a questo resoconto, sulla nostra pagina Facebook (clicca qui), anche un ampio reportage foto-video. Primo giorno: arrivo a Ziguinchor (Senegal) Dopo il blocco dell’epidemia di Ebola siamo finalmente potuti tornare in Senegal per una nuova missione di cooperazione internazionale. Certo il momento storico internazionale non è dei migliori.. e il clima generale non è “normale”: sia nel piccolo aeroporto fiorentino, da cui ieri siamo partiti, sia nel grande aeroporto parigino dove abbiamo fatto scalo. Difficile dire se fa più impressione l’Ebola (comunque lontana) o l’esistenza (che si “sente” dappertutto) dell’Isis. Arrivare a Parigi pochi giorni dopo il 13 novembre e nel giorno in cui il Dipartimento di Stato USA lancia un messaggio di allarme attentato su tutti i voli del mondo, i turchi abbattono l’aereo russo..insomma succede come per il cane di Pavlov e si rimpiangono i piedi per terra… e non nel senso figurato. E Dakar, in fondo, è lontana… Comunque si va. Il lavoro da fare non è poco, è interessante ed è giusto farlo. Ci sono molti progetti in corso su cui vi terremo aggiornati, i più importanti sono due, il primo è legato alla sanità e alla ristrutturazione creazione di laboratori e presidi medici finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia; l’altro è legato al civismo e all’intercultura nelle scuole e tra le scuole stesse pistoiesi e senegalesi finanziato dalla Fondazione Marchi di Firenze.. Il volo da Parigi a Dakar di questi tempi è un viaggio nella cronaca, guardandosi intorno si nota che non ci sono arabi, l’aereo è occupato per il 90% da africani, crediamo, senegalesi. Il mondo è veramente piccolo: molti parlano correttamente l’italiano, qualcuno viene da Firenze. Ci sembra di aver capito che quasi nessuno va in Casamance, dove andiamo noi. Un viaggio lunghissimo. A Dakar abbiamo 31 gradi ..in Francia ne abbiamo trovati 0! Anche questo è l’Africa. E con ben altre differenze… Quelle differenze che saltano subito agli occhi appena, finalmente, si mette piede in terra senegalese. Dormiamo qualche ora..questa mattina siamo stati vegliati dalla prima preghiera del muezin. Fa una certa impressione pensare a quell’ “Allah achbar” di cui tanto sentiamo parlare in queste settimane in Italia per i fatti terroristici. Qui invece “Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso” con cui inizia ciascuna delle 114 Sure del Corano i fedeli pregano e evocano le parole così come furono insegnate dall’Arcangelo Gabriele al Profeta Maometto. E ci viene subito in mente un pensiero semplice..in fondo entrambi ritrovano le loro origini in Abramo e pensiamo che tutti i fondamentalismi e gli integralismi sono disumani. Qualche minuto dopo ripartiamo e riprendiamo il terzo aereo nell’arco di 20 ore. La stanchezza non si sente, ma il caldo si! Andiamo a Ziguinchor dove ci aspettano Nicolas e il Direttore della Scuola di Tilene, Benoit Tendeng. Se volete continuare a seguirci domani vi racconteremo un altro pezzo di questa nostra amata Africa…buonanotte – Un’altra intensa giornata si è conclusa. Vi lasciamo con il racconto della giornata..Questa mattina siamo partiti alla volta di Soutou. Qui abbiamo fatto un’ esperienza complessa. Fra posti di blocco, numerosissimi, con soldati armati fino ai denti attraverso il lungo percorso, perché la zona è rivendicata da ribelli indipendentisti, siamo arrivati a Soutou per la visita dell’ambulatorio realizzato dalla nostra associazione. Arrivarci non è stato semplice, tra piste polverose e piene di buche; con grande soddisfazione lo abbiamo trovato pulito, efficiente, ospitale, ben gestito,da personaggi eroici in mezzo al nulla. Alcune foto per raccontarvi anche con le immagini l’ambulatorio. Qui, Suor Madeleine, si prende cura delle donne, molte vengono addirittura dal vicino Gambia, arrivano a piedi o con mezzi a traino animale. A Soutou c’è un prete cattolico che si fa fotografare volentieri davanti alla moschea con l’Iman e un fervente musulmano che si mette in posa volentieri davanti ad una chiesa “crociata”. Qui la convivenza religiosa è una bella realtà, una lezione di civiltà… ringraziamo la nostra Associazione che ci permette di viverla e di raccontarla a voi. Poi è stata la volta di Tilene. E la sorpresa non è poca, nel bene e nel male: 501ragazzi dei primi 10 anni di scuole primarie (in Senegal vige il modello francese: 6 anni di elementari e 4 di medie) con classi fino a 83 ragazzi e un unico insegnante. Questi ragazzi fanno fino a 3/5 Km la mattina per arrivare a scuola; ne fanno altri 3/5 dopo le 13.00 per tornare a casa a pranzo; alle 15.00 ripartono per la ripresa delle lezioni alle 15,30 e ripetono la storia alle 17.00 quando le lezioni finiscono. Vi mandiamo alcune foto: dal percorso per entrare a scuola; alle classi e agli insegnanti; dal contesto della struttura alle differenze dei costumi. Il nostro Progetto “Civismo e Intercultura: Pistoia-Wandije andata&ritorno” è importante davvero, non solo per le nostre scuole pistoiesi aderenti al progetto. I ragazzi senegalesi hanno già iniziato a scrivere le lettere, i pensieri e i disegni che porteremo agli alunni pistoiesi; poi a gennaio porteremo a loro le lettere dei nostri studenti pistoiesi. Questo ci riempie di grande soddisfazione! Le foto che vi allego sono molto significative per noi, molto più di ogni considerazione. Quindi andiamo a Brin… con i suoi 35 gradi…Ci sentiamo domani, buonanotte – Questa mattina siamo stati a Brin. Il Centro Sociale di Brin, da noi realizzato qualche anno fa, è diventato un importante centro di aggregazione dove si svolgono manifestazioni che vedono la partecipazione di migliaia di persone, come ci ha raccontato Nicolas. È nata una nuova sala ed è stata predisposta una biblioteca grazie alla donazione di 7.000 volumi da parte di una signora francese che si è trasferita qui vicino, sono terminati anche i lavori per la realizzazione del bar ed è stato rifatto l’ingresso. Sul lato opposto della strada c’è l’ambulatorio e il nuovo laboratorio di analisi, in fase di completamento. Queste strutture, che abbiamo previsto nel progetto Sanità, sono portate avanti in loco grazie alla collaborazione con il Dott. Michel Mendy e finanziato
Torneo “Uno Smash per l’Africa”
Si è conclusa la seconda edizione del torneo di tennis “Uno smash per l’Africa”. Nella categoria maschile si sono sfidati in finale Stefano Vignolini e Alessandro Matteucci, per la categoria femminile invece Sabrina Bichi e Camilla Pagliai. Complimenti a Alessandro e Camilla, vincitori di questa edizione 2015! Un grazie di cuore a tutti i partecipanti, all’assessore Alessio Guazzini, presente durante la finale in rappresentanza del comune di Montale, e all’associazione tennistica montalese. Le premiazioni si svolgeranno il 17 ottobre presso i locali della Chiesa di Bottegone durante la cena organizzata dall’associazione; vi aspettiamo numerosi.
Riconoscimenti e collaborazione: grazie!
Grande riconoscimento per il lavoro svolto in questi anni da “Una scuola e un pozzo in Africa-onlus” di Bottegone. Ecco alcune foto dell’incontro di sabato 9 maggio al quale hanno partecipato tanti amici, istituzioni, soci. Ringraziamo di cuore tutti coloro che, a diverso titolo, in questi anni ci hanno accompagnato in questo viaggio. Insieme abbiamo realizzato cose importanti, a volte più piccole, altre volte più grandi, abbiamo sorriso e sofferto con tanti amici vicini e lontani, abbiamo visto e ascoltato i bisogni locali senegalesi e ci siamo messi a servizio, abbiamo instaurato relazioni che hanno cambiato prima di tutto la nostra vita, abbiamo portato nella nostra Provincia e nelle scuole una piccola parte di quel Senegal che nei nostri viaggi e nelle nostre missioni abbiamo conosciuto, che rispettiamo e amiamo, abbiamo condiviso progetti con la controparte locale e sognato un domani migliore per tutti noi. Il viaggio continua…
Cena sociale 2013: grazie di cuore!
Grazie a tutti per esserci stati , qui mettiamo i risultati a disposizione di tutti, per trasmettere la giusta trasparenza che ci vuole quando si aiuta il prossimo – INCASSO CENA € 2685,05 – INCASSO MERCATINO € 242,50 – SPESE € 744,14 – TOTALE € 2183,41 GRAZIE Questi soldi verranno utilizzati per un progetto sanitario di coordinazione di medici operativi nelle varie strutture, che ogni anno andiamo a visitare, e per la ristrutturazione di vari dispensari medici. GRAZIE A TUTTI PER ESSERCI STATI , UN PICCOLO GESTO PER UN GRANDE AIUTO.